Admiral Megayacht GA 72
Il re della moda italiana, Giorgio Armani, sta lavorando su una nuova avventura, ovviamente di alto livello, la realizzazione di un mega yacht che lo connette a un pezzo molto importante della tradizione locale, quella dei maestri d’ascia che in anni lontani prosperavano sulle rive dell’Arno, a Limite, impegnati nella realizzazione di barche. Imbarcazioni che avevano in sé il senso di una sfida al grande fiume, che si addomesticava, e di una scommessa sul proprio futuro, quello che i vari tipi di ‘prodotti’ costruiti, con la loro capacità di creare occasioni di reddito (sia per i costruttori che per gli acquirenti), rendevano meno oscuro. Il tutto sulla base di un corso d’acqua navigabile, che quindi dava il là a tutta una serie di attività economiche. Poi, come da queste parti tutti sanno, l’Arno cessò di essere una via d’acqua per rimanere il fiume di casa, che poteva però diventare terribile in occasione delle piene.
Armani ha concretizzato la sua nuova iniziativa disegnando uno yacht, in linea con le suggestioni di oggi: un’imbarcazione che misura 72 metri di lunghezza, larga 13, con 5 ponti e, tanto per adeguarsi ai livelli dei confratelli, anche una piattaforma da cui far atterrare e innalzarsi in volo elicotteri. L’interno, ovviamente, è disegnato dal grande stilista e quindi a livelli di qualità molto elevati. L’Admiral Megayacht GA 72, così si chiama il modello dal nome del cantiere di Carrara dell’impresa The Italian Sea Group, in cui è stato realizzato, sarà pronto per il suo ancora anonimo proprietario nel 2024. Ed è proprio se si va a guardare meglio come sia costituito il gruppo che ha dato vita alle affascinanti idee di Armani che si capisce il legame con la terra, o forse meglio, con l’acqua di Limite. Dell’impresa che fa capo a Giovanni Costantino fanno parte marchi di rilievo della nautica tricolore come Perini navi, Tecnomar e Picchiotti.