Pandemia, guerra, crisi del gas, impennata dei prezzi, incertezza politica. Ce n’era abbastanza per mettere in ginocchio l’intero Paese. Bonus e sussidi governativi hanno evitato il default definitivo e resilienza è diventata la parola più diffusa. Si poteva, in questo scenario d’incertezza e depressione prevedere che un settore del nostro Made in Italy come la nautica da diporto potesse registrare percentuali di crescita a due cifre, incrementando produzione, vendite, export, fatturati e persino ordini proiettati fin oltre il 2024?
Due anni fa, quando il virus maledetto s’infiltrò nelle nostre vite, nessuno avrebbe potuto ipotizzarlo. E invece la nautica italiana, da sempre un comparto poco assecondato dalla politica (che mai ha compreso realmente il valore dell’economia del mare), ha letteralmente conquistato il mondo, incrementando produzione, vendite, export, occupazione. Un boom inatteso, che si è plasticamente manifestato in occasione dei saloni nautici di Cannes e Genova, il primo andato in scena dal 6 all’11 settembre, il secondo dal 22 al 27 settembre.
Qui, lungo il litorale franco-italiano tra Costa Azzurra e Liguria, il Made in Italy del mare ha messo in mostra il meglio delle nostre capacità in materia di stile, design, tecnologia, innovazione. Valori che hanno generato risultati inimmaginabili: nell’anno nautico 1 settembre 2021-31 agosto 2022 la produzione è cresciuta del 31%, toccando i 6 miliardi e 110 milioni di valore. L’incremento del fatturato è stato del 31,1%; l’export (ben sostenuto dall’ICE) ha toccato il massimo storico di 3,37 miliardi; +9,7% la crescita degli addetti.
I nostri cantieri più importanti – Ferretti Group in testa – si sono presentati a Cannes e a Genova con flotte di yacht e superyacht capaci di recitare il ruolo dei protagonisti, esibendo autentici gioielli di un Made in Italy illuminato e proiettato sull’innovazione. Che non riguarda solo l’ingegneria navale, meccanica e prestazioni, ma anche lo stile, la ricerca degli spazi vivibili a bordo, del comfort e del rapporto sempre più diretto con il mare. Di spicco, tra le tante new entry, la flotta di ben 25 imbarcazioni, tra le quali 5 anteprime mondiali, per i brand Ferretti Yachts, Riva e Custom Line, oltre al model year 2022 dell’Itama 62RS. Sia a Cannes che a Genova hanno conquistato la scena l’innovativo flybridge del nuovo Ferretti 860 e l’esclusivo Riva Anniversario, creato per celebrare i 60 anni del mitico Aquarama.
Tra i protagonisti di questo made in Italy vincente anche Sanlorenzo, che è tornato a uno stile meno anticonformista con la linea SP (Sport Performance) e a Genova ha conquistato la scena con l’SD118, ammiraglia del salone con i suoi 35,75 metri, un soffio più dell’Amer 120 del gruppo Permare, che a Cannes ha ricevuto il premio “Cantiere dell’anno 2022”.
Tra le new entry più ammirate il Fiart P54 progettato dall’archistar Stefano Pastrovich, l’intera gamma Pardo e le più recenti creazioni di Absolute, Arcadia, Canados, Cranchi, EVO, Rio, Rizzardi, Solaris. Interessanti anche i nuovi gozzi di Apreamare e Mimì, e molte le novità nel comparto dei fuoribordo, con Honda e Suzuki in primo piano.
Come sempre affollatissimo il comparto dedicato ai gommoni: in evidenza il primo battello pneumatico costruito da Rio, l’Inagua S di 10 metri, che ha ricevuto il premio Design Innovation Award. Tra i maxi-RIB hanno debuttato i 50 piedi di Capelli Tempest, Prince Nuova Jolly e Pirelli P50 by Tecnorib, tutti protagonisti di un comparto ricchissimo, all’interno del quale spicca anche l’Anvera 58, gigante in carbonio di 17 metri.
Tratto da: il Messaggero